mercoledì 7 marzo 2012


Occhi e orecchie aperte, fratellini!!

Erano le sette di sera di una giornata molto calda sulle colline di Seeonee, quando Babbo Lupo si destò dal suo riposo diurno …

Ecco …, così comincia la storia di Mowgli, un cucciolo d’uomo perso nella Giungla in mezzo alle colline di Seeonee. Basterebbe dire solo questo e già la mente, la fantasia, iniziano a viaggiare tra animali che parlano e dicono cose sagge. Insegnano al cucciolo d’uomo (Lupetto) cosa sia la Legge della Giungla, eh si, perché per Cacciare bisogna proprio conoscere la Legge come ben la conoscono molti dei personaggi del Libro della Giungla di R. Kipling.
Con questo libro un grande personaggio del secolo scorso, Baden Powell,  ebbe un’intuizione eccezionale: arrivare al cuore dei ragazzini con la fantasia e far esplodere quel tesoro di talenti che ogni ragazzo ha ricevuto in dote da Dio.





        Il metodo Lupetti è di questo che si nutre: della Giungla, del coraggio, della saggezza, dell’amore verso il prossimo, della felicità del gioco, della capacità di costruire e di inventare con poco quello che serve per vivere una vita felice, anzi in un clima di Famiglia Felice (che poi è la pozione magica del Lupettismo!).
Il gioco è alla base di tutto: tutto viene fatto con il gioco, ma nulla viene fatto per gioco!
Questa è la serietà del metodo sorridente dei Lupetti.
Il futuro Lupetto non più chiuso nelle pareti di una stanza, vive in un panorama Giungla pieno di liane e di torrenti, entra nella fantasia accompagnato dai Vecchi Lupi che hanno il pelo variamente colorato, come quello blu vellutato di Bagheera, o quello bruno di Baloo, quello giallo di Kaa e quello grigio di Akela, queste sono le pellicce con cui gli adulti scout entrano nel Grande gioco del Branco, guidandolo alla conquista di fantastiche prede.

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